Denominata “Masseria Spadone”, è una costruzione rurale tipica pugliese costruita tra il XVII e XVIII sec. Si trova sulla strada provinciale Villa Castelli - Francavilla Fontana, immersa in un parco che ospita una delle più elevate concentrazioni di olivi secolari e millenari al mondo.
Costituisce una notevole testimonianza storica sulla natura economica del territorio e soprattutto memoria della famiglia Caliandro che ne fa sua residenza e centro agricolo dal 1938.
Vi si accede per un portale sormontato da un semplice cornicione. Al centro dell’ampia corte si eleva una graziosa costruzione a torre di circa 10 metri, sormontata da otto originali merli, con la funzione di colombaia.
La masseria è circondata da un massiccio muro di recinzione con l’intento di garantire ampia sicurezza. Interessante la parte centrale del sistema architettonico della Masseria, costituito dalla corte interna che ha la funzione di elemento di confluenza e di distribuzione dei compiti che ha ogni singolo volume. Gli spazi del piano terra erano destinati alle attività agricole, alle attività olivicolo-olearie, all’allevamento del bestiame, a deposito di attrezzi; quelli del piano superiore ad abitazioni.
Esternamente al muro i resti di un antico pergolato, costituito da graziose colonne ioniche con semplici capitelli, che si dice circondasse l’intero complesso edilizio.
Presenti diverse cisterne con la funzione di raccolta, attraverso un sistema di canalizzazione, e conservazione idrica, che denotano l’approccio storico all’essenziale problema dell’acqua, elemento essenziale della vita in Masseria.
La posizione, la struttura e la suddivisione spaziale denotano il perfetto adeguamento della masseria alle peculiarità territoriali, alle esigenze di conduzione dei fondi ed ai più o meno lenti mutamenti socio- economici avvenuti nel corso dei secoli.
La masseria verrà ben presto ristrutturata e diverrà patrimonio ricettivo per chi intende trascorrere una vacanza immersa nella quiete contadina e bucolica, e carica di elementi ambientali non comuni, senza però spezzare il legame con la produzione agricola.
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